Fin dagli albori del cinema sonorizzato, l'importanza dei componimenti musicali nell'ambiente dello spettacolo è divenuta sempre più centrale nell'economia del medium della "settima arte". L'animazione ha contribuito non poco a sviluppare il cinema sonoro, attraverso case di produzione - in particolare Fleischer Studios e Universal Pictures - che tra il 1924 e il 1927 hanno di fatto sviluppato i primi cortometraggi teatrali sonorizzati (e alcuni addirittura parlati) con associazioni e aziende pionieristiche come Red Seal Pictures Corporation e Lee DeForest Phonofilm [1].
Nella seguente classifica sono presenti le dieci migliori colonne sonore del cinema d'animazione. A piè pagina, invece, si trova il link alla lista estesa nel sito rateyourmusic, per poter visionare la graduatoria completa con tracklist e con "menzioni d'onore" [2]. In questa classifica sono presenti soltanto colonne sonore originali, ovvero composte esclusivamente per l'opera cinematografica ad esse associata. Non sono state considerate, dunque, tutte quelle non-original soundtracks la cui struttura si basa sull'ordinamento di brani pubblicati prima dell'uscita del film: Fantasia (1940) e Il Racconto dei Racconti (1979), per esempio, basano il loro comparto sonoro su arrangiamenti di musica classica e/o regionale; American Pop (1981) e Heavy Metal (1981), invece, si affidano sia a tracce orchestrali originali, sia a ensemble di musica popolare.
01. Akira
Regista: Katsuhiro Otomo
Anno di uscita: 1988
Compositore: Shoji Yamashiro (pseudonimo di Tsutomu Ohashi)
Generi: Tribal ambient, Noh, Shomyo, Gamelan jegog, Post-minimalismo, Rock progressivo
La portata rivoluzionaria del capolavoro cinematografico di Katsuhiro Otomo si deve anche al suo straordinario comparto sonoro, composto, arrangiato e riprodotto sotto-forma di suite sinfonica dal collettivo Genioh Yamashirogumi. Il gruppo di musicisti capeggiato da Tsutomu Ohashi, teorico ed esperto di musica folkloristica spirituale dell'Estremo Oriente, riesce a creare il perfetto sottofondo sonoro della metropoli cyberpunk concepita dal mangaka e regista: una vera e propria giungla urbana nella quale il tribalismo e la religione vivono a stretto contatto con la tecnologia. La musica d'avanguardia che propone il collettivo, composta fondendo liturgie buddiste, mantra esoterici e patchwork minimalisti, rappresenta uno dei massimi esempi di musica folk progressiva; un vero e proprio capolavoro sinfonico che unisce spiritualità tibetana, ritmi del Sud-est asiatico e cerimonie tradizionali taoiste in una grammatica sonora inedita nella storia della musica per il cinema.
02. Biancaneve e I Sette Nani
Regista: David Hand & AA.VV.
Anno di uscita: 1937
Compositore: Frank Churchill, Leigh Harline, Paul J. Smith
Generi: Classica moderna, Romanticismo, Show tunes
Nel corso degli ultimi anni '20 e degli anni '30, la Walt Disney Productions si è distinta a livello internazionale per la notevole capacità dei suoi tecnici di saper sincronizzare musiche e sonoro con le animazioni sviluppate dagli studios. Sotto l'attenta e maniacale supervisione di Walt Disney, professionisti come Wilfred Jackson e compositori come Carl Stalling e Frank Churchill hanno reso i corti delle serie animate Silly Symphony e Mickey Mouse dei veri e propri punti di riferimento su come poter creare sequenze d'animazione in perfetta armonia con musiche e rumori di repertorio. A ciò si unisce, nel periodo aureo di Churchill (1933/1941), la novità più importante all'interno della Disney, ovvero l'integrazione di segmenti show tunes coreografati nei corti e, soprattutto, nei primi "classici" dell'azienda. La colonna sonora di Biancaneve e I Sette Nani, scritta e orchestrata dai compositori più celebri della Golden Age Disney, altro non rappresenta che l'apoteosi di anni di ricerca della perfezione stilistica tra musica classica romantica e temi popolari.
03. Bambi
Regista: David Hand & AA.VV.
Anno di uscita: 1942
Compositore: Frank Churchill, Edward H. Plumb
Generi: Classica moderna, Romanticismo, Impressionismo, Swing
[...] Le musiche orchestrali del film, scritte in parte da Frank Churchill e soprattutto dall'adattatore e compositore Edward Plumb, riescono a rendere Bambi uno dei capi d'opera animati più espressivi del medium. La colonna sonora del Classico Disney, nominata agli Academy Awards del 1943, nasce infatti dalla necessità di Disney di moltiplicare l'espressività dell'ambiente e dei personaggi seguendo, dal punto di vista strutturale e dello stile, la Sinfonia n.6 in fa maggiore Op.68, detta anche La Pastorale (1808), di Ludwig van Beethoven e la favola strumentale Pierino e Il Lupo (1936) di Sergej Sergeevic Prokof'ev. L'idea più geniale concepita da Plumb si rivela quella di accompagnare con solo tre note semi-tonali la sequenza in cui il cacciatore spara alla madre di Bambi. Tale motivo musicale, che da ottant'anni sgomenta e angoscia un pubblico di ogni età, porterà intorno alla metà degli anni '70 il direttore d'orchestra John Williams a creare il celebre tema principale del lungometraggio Lo Squalo (1975) del regista Steven Spielberg [3].
04. Tenshi no Tamago (L'Uovo dell'Angelo)
Regista: Mamoru Oshii
Anno di uscita: 1985
Compositore: Yoshihiro Kanno
Generi: Classica contemporanea, Impressionismo, Post-serialismo
Il compositore Yoshihiro Kanno - che non ha alcun legame con la ben più nota polistrumentista Yoko Kanno - accompagna la visione avanguardista illustrata da Yoshitaka Amano e diretta da Mamoru Oshii attraverso la colonna sonora seriale intellettualmente più ermetica della storia dell'animazione cinematografica. Seguendo gli stilemi post-weberniani della dodecafonia definita "integralista", e ricorrendo a canti polifonici atonali derivanti dalla Lux Aeterna (1966) di Györgi Ligeti, Kanno crea stranianti atmosfere in perfetto legame con le scenografie e con l'anti-trama del lungometraggio. Il pianoforte in Tenshi no Tamago funge da portale e muove gli spiriti, silenti e alienati, del film a ritmo distaccato, seguendo le folgoranti animazioni dello Studio Deen e l'ossessiva regia di Oshii durante tutto lo sviluppo della narrazione. Là dove l'immersività dell'opera riesce a raccogliere gli aspetti più astrusi del film, la colonna sonora è sempre presente, inesorabile e ammaliante.
05. Nausicaä della Valle del Vento
Regista: Hayao Miyazaki
Anno di uscita: 1984
Compositore: Joe Hisaishi
Generi: Classica moderna, Neo-romanticismo, New age neoclassica, Elettronica progressiva
[...] Il musicista, diplomatosi al Kunitachi College e conosciuto in Giappone come uno dei pochi artisti appartenenti alla corrente post-minimalista di Terry Riley e di Philip Glass, risulta una ulteriore unione tra la cultura orientale e quella occidentale, siccome la colonna sonora del film viene scritta, eseguita e registrata sia seguendo canoni accademici appartenenti al "periodo della pratica comune", come esprime la solenne citazione della Sarabanda (suite num. 4 in re minore HWV 437, 1733) di Georg Friedrich Händel nel Requiem di Nausicaä, sia ispirandosi a movimenti di influenza romantica e folkloristica [...] Hisaishi crea inoltre suggestive musiche di intermezzo e di accompagnamento attraverso un'elettronica progressiva vicina alla new age di stampo idilliaco propria di Constance Demby e di Mike Oldfield. L'artista riesce dunque a infondere nell'opera di Miyazaki un'aura epica e mistica, una importantissima fonte di atmosfera [4].
06. Krysar (Il Pifferaio di Hamelin)
Regista: Jirí Barta
Anno di uscita: 1985
Compositore: Michael Kocáb
Generi: Classica contemporanea, Rock d'avanguardia, Dark ambient
Il sostegno sonoro di Krysar dispone di alcuni contrappunti degni di Stravinsky. Michael Kocáb, artista più vicino alla new wave statunitense, al Brian Eno maestro della muzak ambientale e della post-produzione e alla trilogia berlinese di David Bowie che alla musica classica, rivela nell'opera massima di Jirí Barta una vena espressionista di rara intensità emotiva, difficilmente ritrovabile in tutta la storia della musica cinematografica. Le composizioni della colonna sonora uniscono una forma dirompente di classica moderna con rumori dronici, sferzate metalliche noise rock e acidi accorgimenti industriali. Sebbene non si tratti di musique concrète, Kocáb riesce a installare nelle sequenze del film l'atmosfera da incubo, logorroica e reboante, sufficiente a esaltare la perfezione estetica del miglior mediometraggio animato del cinema cecoslovacco. In più, la fusione tra una soundtrack così opprimente e la tecnica della puppet animation riesce a moltiplicare l'efficacia figurativa, simbolica e pittoresca dell'opera. Devastante.
07. Dumbo
Regista: Ben Sharpsteen & AA.VV.
Anno di uscita: 1941
Compositore: Frank Churchill, Oliver Wallace
Generi: Classica moderna, Marcia circense, Swing
La colonna sonora di Dumbo rappresenta per molti versi l'apice musicale raggiunto dai compositori della Walt Disney Productions. L'estrema eterogeneità degli stili messi su pentagramma dai direttori Frank Churchill e Oliver Wallace, infatti, ha tutt'oggi dell'inverosimile. Dal punto di vista dinamico delle composizioni, dunque lasciando perdere importanza, valenza avanguardistica e cinematica dei temi musicali, la soundtrack del lungometraggio esprime alcuni dei massimi livelli di qualità ottenuti nei primi vent'anni - circa - del cinema sonoro. Partendo dalla traccia d'apertura fino alle composizioni che accompagnano lo sviluppo del film, Churchill dà prova di saper interpretare alla perfezione brani western - che forgeranno professionisti del calibro di Elmer Bernstein - e sinfonie di matrice big band, utilizzando in larga scala cori vocal pop. A ciò si sommano, nel corso delle musiche, marce circensi, fanfare, lenti swing e intermezzi eccentrici alla Carl Stalling. Tuttavia, è a Oliver Wallace che si deve il capolavoro della colonna sonora, ovvero la suite degli elefanti rosa.
08. La Bella Addormentata nel Bosco
Regista: Clyde Geronimi & AA.VV.
Anno di uscita: 1959
Compositore: George Bruns
Generi: Classica moderna, Romanticismo
Il travagliato percorso produttivo del progetto più temerario e ambizioso di Walt Disney dai tempi di Fantasia (1940) non esenta di certo la realizzazione della sua immensa colonna sonora. Bruns, compositore degli studios di formazione jazz e swing, viene incaricato insieme a una squadra di parolieri di adattare il balletto La Bella Addormentata (1890) di Tchajkovskij per accompagnare musicalmente il lungometraggio. Per comprimere il componimento in un formato cinematografico, il team di lavoro procede con processi di riduzione e di accorpamento del prologo e dei tre atti del balletto, arrivando a conservare per il film un terzo del materiale originale scritto dal maestro russo. Il risultato premia gli sforzi di Bruns e rappresenta uno degli esempi più rinomati di adattamento operati nella musica cinematografica. Il pathos, la potenza orchestrale, i motivi eleganti e la vena puramente romantica di Tchajkovskij vengono in gran parte preservati, donando al Classico Disney un comparto sonoro sublime e leggiadro.
09. La Collina dei Conigli
Regista: Martin Rosen
Anno di uscita: 1978
Compositrice: Angela Morley
Generi: Classica moderna, Neo-romanticismo, Power ballad
[...] L'aspetto più riuscito de La Collina dei Conigli, dopo la messa di scena di Rosen, è la colonna sonora composta da Angela Morley e da Malcolm Williamson: un componimento romantico che raccoglie e che esprime alcune delle orchestrazioni moderniste più suggestive della storia della musica per il cinema. Oltre alle melodie del film, Morley scrive anche il brano Bright Eyes assieme ad Art Garfunkel per accompagnare una delle sequenze più commoventi dell'opera. La canzone, ritenuta con il lungometraggio un cult in tutto il Regno Unito, nel 1978 rimane per quasi un anno in cima alle classifiche inglesi dei brani più venduti e ascoltati. Grazie anche alla colonna sonora, La Collina dei Conigli riesce a rappresentare la morte, la paura, il senso di avventura, quello di sopravvivenza e lo scontro - diretto e non - tra gli animali e il genere umano (le trappole piazzate nelle tane, i cacciatori, i cani da guardia, le recinzioni spinate) delineando un racconto che, nella propria natura lineare, si presenta unico, scioccante e profondamente contemplativo [5].
10. Il Principe d'Egitto
Regista: Simon Wells, Brenda Chapman, Steve Hickner
Anno di uscita: 1998
Compositore: Hans Zimmer, Stephen Schwartz
Generi: Classica contemporanea, New age, Musica regionale araba, Musical
La commistione tra sostegni post-minimalisti, sinfonie new age e potenza lirica del genere musical ha sancito la riuscita nelle sale cinematografiche del primo kolossal della DreamWorks Animation, un progetto ambizioso - quanto appariscente nella messinscena drammaticamente hollywoodiana - che ha portato il produttore Jeffrey Katzenberg e Steven Spielberg a poter rivaleggiare ai botteghini con il colosso Walt Disney Pictures e con l'astro nascente dell'animazione Pixar Animation Studios. Ciò che rende la colonna sonora de Il Principe d'Egitto un componimento di notevole audacia è la sorprendente fusione tra lo studio del pianista Hans Zimmer delle musiche regionali nordafricane e medio-orientali, esplicito retaggio del seminale capolavoro Passion (1989) di Peter Gabriel, e la dirompente direzione dei brani cantati supervisionata da Stephen Schwartz, responsabile di alcune delle migliori soundtracks corali degli anni '90, tra cui quella de Il Gobbo di Notre Dame (1996).
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APPROFONDIMENTI
[1] Silvano, Isaia (2021). Capitolo 2.1: Dal muto al sonoro (1921/1927). Manuale. Storia del cinema d'animazione. daelaranimation.com
[3] Silvano, Isaia (2021). Bambi: uno specchio della WWII e l'epilogo della Golden Age Disney. Animazione Anglofona. daelaranimation.com
[4] Silvano, Isaia; Vigorito, Ilaria (2022). L'Arte di Nausicaä della Valle del Vento: la Natura come fonte purificatrice. Extra. daelaranimation.com