top of page
Immagine del redattoreIsaia Silvano | Daelar Animation

The Nightmare Before Christmas: il diamante gotico del passo-uno

The Nightmare Before Christmas raffigura, nella storia del cinema d'animazione, la favola delle festività per eccellenza; un magistrale lavoro tecnico, una straordinaria visione poetica della natura ambigua che definisce e che guida, in ogni sua forma, la spinta verso la conoscenza, verso le novità e verso il senso dello stupore. Dopo Krysar/The Pied Piper (1985) del regista ceco Jiri Barta, Le Avventure del Principe Achmed (1926) dell'animatrice tedesca Lotte Reiniger e Faust (1994) di Jan Svankmajer, il lungometraggio di Halloween rappresenta infatti la migliore opera creata in stop-motion nel medium della "settima arte".

È stato molto tempo fa, più di quanto ora sembra, in un posto che forse nei sogni si rimembra.

La storia che voi udire potrete, si svolse nel mondo delle feste più liete.

Vi sarete chiesti, magari, dove nascono le feste. Se così non è, direi... che cominciare dovreste!


The Nightmare Before Christmas | Daelar Animation
© Touchstone Pictures | © Walt Disney Company

Comincia così il capolavoro assoluto del musical d'animazione, una delle creazioni più suggestive di Tim Burton. The Nightmare Before Christmas, progetto bocciato dalla Walt Disney Company negli anni '80, quando il regista lavorava ancora per il colosso californiano, e, dopo i successi di Edward Mani di Forbice (1990) e Batman Returns (1992), prodotto sia dalla Disney che dalla propria sussidiaria Touchstone Pictures, comincia a prendere forma nel 1992 con il promettente Henry Selick come regista. Il team di produzione del film ruota attorno all'autorevole figura professionale di Tim Burton, autore del soggetto e supervisore generale, mentre Michael McDowell e Caroline Thompson si occupano della sceneggiatura e Danny Elfman, già intimo collaboratore di Burton, compone sia le canzoni, sia la colonna sonora del lungometraggio. Tale cooperazione, assieme alle decine di tecnici coinvolti come animatori, scenografi, costumisti e addetti al trucco, riesce in meno di due anni a dare vita al più imponente progetto in stop-motion della storia del cinema. The Nightmare Before Christmas, infatti, nel 1993 rappresenta una vera e propria rivoluzione per il medium dell'animazione cinematografica per due principali motivi: è il primo lungometraggio ad alto budget creato interamente in passo-uno; è il primo film in assoluto realizzato integralmente attraverso scenografie scomponibili - di dimensioni tra i 15 e i 20 metri quadri - e attraverso personaggi di plastilina - alti circa 50 centimetri - con mani, volti e indumenti modificabili e intercambiabili.



The Nightmare Before Christmas | Daelar Animation
© Touchstone Pictures | © Walt Disney Company


La storia racconta le vicissitudini di Jack Skellington, re di Halloween che, annoiato dalla monotonia della sua esistenza, tenta di diventare il portavoce del Natale, sconvolgendo di conseguenza tutti i mondi delle festività. Nel frattempo, nella terra di Halloween, si svolge anche l'avventura di "Doll-Face" Sally, un'amica zombie del protagonista che cerca sia di fermare le azioni incoscienti di Jack, sia di fuggire dal suo perfido creatore, il vecchio Dr. Finklestein, un cupo scienziato che vuole a tutti i costi segregare la ragazza nel proprio laboratorio.


The Nightmare Before Christmas è pura poesia visiva, uno spettacolo in puppet animation ripreso in pieno stile espressionista come The Pied Piper (1985) di Jiri Barta e fonda le proprie minuziosità tecniche ed estetiche nella scuola d'animazione cecoslovacca, specializzata in passo-uno dai primi lavori del "Walt Disney dell'Est Europa" Jiri Trnka. Ogni personaggio, unico e realizzato con caratteristiche fisiologiche e comportamentali definite e originali, risulta utile ai fini della trama per descrivere sia le azioni che compie il protagonista, sia le emozioni che prova quest'ultimo nel corso della narrazione (solitudine, euforia, nostalgia, tristezza, rammarico, allegria). Skellington, invece, rappresenta uno dei migliori e più complessi personaggi concepiti nella storia del cinema animato. Il protagonista, infatti, si presenta tanto un'autorità magnanima, buona e sensibile nel suo regno, quanto un bambino eccitato, istintivo e frettoloso mentre si trova nel mondo del Natale.



The Nightmare Before Christmas | Daelar Animation
© Touchstone Pictures | © Walt Disney Company


Una sorta di spinta irragionevole, infantile - quasi epistemofilica [1] - e priva di vera logica lo guida prima alla totale inconsapevolezza dell'agire e poi, quando Jack stesso capisce di aver compiuto atti disastrosi senza valutarne in tempo le conseguenze, verso un forte sentimento di colpevolezza. Tale temporanea evasione dalla realtà induce il protagonista a interessarsi in modo compulsivo al Natale e a tutto ciò che lo riguarda. Magistrali, infatti, risultano sia le sequenze dell'arrivo di Jack nel regno del Natale (accompagnate dalla canzone Cos'è?), sia le scene in cui gli oggetti natalizi rubati vengono studiati dal protagonista a livello bio-chimico (unite invece al brano L'Ossessione di Jack). L'antagonista del film (Mister Bau Bau), anche se presente per pochi minuti di visione, si rivela importante al fine di rappresentare il vizio, inteso nel racconto di Tim Burton come la causa primaria, assieme allo stimolo conoscitivo incontrollato di Jack, del male e delle catastrofi, e al fine di evidenziare quale sia, nella storia, la vera identità marcia, deteriorata e negativa da dover estinguere. Il personaggio di Sally, invece, funge al protagonista come voce della ragione: una figura positiva e propositiva che cerca, dall'inizio alla conclusione dell'opera, di placare l'euforia distruttrice, nevrotica ed esasperata del re di Halloween. "Non sforzarti di capirlo, devi solo immaginarlo!" Jack canta, probabilmente, il concetto principale di tutto il lungometraggio.


The Nightmare Before Christmas | Daelar Animation
© Touchstone Pictures | © Walt Disney Company

Assieme ai personaggi, le ambientazioni del film costituiscono il punto più riuscito della pellicola di Selick. Grazie al grandioso lavoro scenografico, fotografico, di costumi e di effetti - analogici - speciali (nomination agli Academy Awards del 1993), questo lungometraggio riesce in ogni propria inquadratura a inscenare architetture e realtà immaginarie tetre, gotiche e dark-fantasy unite, rese omogenee e coadiuvate da atmosfere sia grottesche, sia profondamente romantiche. Tali caratteristiche, proprie di tutte le future favole di Burton, qui raggiungono la perfezione sul lato dell'estetica poiché il film viene creato in animazione: stile cinematografico grazie al quale l'estro artistico immaginifico di chi vi opera può essere espresso nella sua naturale totalità.


Una menzione d'onore deve essere elargita sicuramente alla colonna sonora scritta da Danny Elfman e alle canzoni dirette da Carla Vistarini nella loro versione italiana. Sono da lodare, infatti, sia le nostalgiche, epiche e affascinanti musiche del film, sia la splendida interpretazione di Jack Skellington proposta in Italia da Renato Zero, cantante omaggiato persino da Burton dopo l'uscita del lungometraggio [2]. Elfman ricorre ai suoi studi jazz per incorporare sapientemente elementi show tunes e big band in composizioni classiche dal profondo respiro tardo-romantico.



The Nightmare Before Christmas | Daelar Animation
© Touchstone Pictures | © Walt Disney Company


La sognante miscela musical che ne esce rappresenta non solo uno dei suoi migliori componimenti, se non addirittura il migliore assieme a quelli scritti per Edward Mani di Forbice e per Big Fish, ma di certo risulta ancora oggi tra gli esempi più riusciti di colonna sonora esposti all'interno del medium dell'animazione cinematografica. Inoltre, la simpateticità con la quale musica e direzione artistica del film riescono a sostenersi durante le canzoni, dunque sia nella coreografia della messa in scena che, successivamente, nel montaggio e nel montaggio del sonoro, viene sempre resa in maniera minuziosa. Il team di produzione e, soprattutto, il visionario regista Henry Selick riescono infatti a plasmare più di una scena memorabile e dal forte impatto emotivo; segmenti filmici, come per esempio l'incipit nel quale risuona il sontuoso brano Questo è Halloween, che ancora oggi rappresentano sequenze monumentali per il medium dell'animazione.

La magia di quest'opera proviene da sua una proprietà quasi unica. Infatti, esiste di certo una mente geniale dietro a questa pellicola rivoluzionaria, un valore concettuale - e non solo tecnico - che riesce a infondere vera e propria poesia in ognuna delle immagini, riprese in passo-uno, parte di questo capolavoro assoluto. Per tale motivo, molti dei messaggi che il film esprime divengono accessibili solamente dopo una certa maturità, mentre prima, se si osserva l'opera da bambini, può esistere "soltanto" lo stupore: quella sincera sorpresa che, secondo il temperamento dell'essere umano, può risplendere nei nostri occhi solo durante la genuina età dell'infanzia.


----------------------------------------------------------------------------------


APPROFONDIMENTI



bottom of page